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Psicologia | 5 min. tempo di lettura

I sentimenti giocano un ruolo chiave nella gestione del peso

Ci sono molti motivi per cui prendiamo e perdiamo peso. A volte questi motivi hanno a che fare con il modo in cui ci sentiamo. Mangiare per sentirsi meglio viene comunemente definita come alimentazione emotiva, ed è il motivo per cui talvolta abbiamo bisogno di supporto psicologico piuttosto che di consigli alimentari.

Il corpo e la mente sono strettamente connessi. Basti pensare a come il corpo reagisca immediatamente quando ci innervosiamo: i palmi delle mani sudano e abbiamo sete. Anche quello che accade all’interno della mente può esporci a un maggior rischio di sviluppare problemi di salute, oltre al fatto che possiamo essere più a rischio di obesità.

"Alcune persone usano il cibo per affrontare situazioni difficili e lenire le sensazioni che avvertono quando tutto il resto va male. Questo potrebbe essere efficace nel breve termine, ma col tempo può diventare di per sé una sfida."

- Forman E & Butryn M. Effective Weight Loss: An Acceptance-Based Behavioral Approach - Treatments That Work.

Non ci si può aspettare che ognuno di noi si senta sempre spensierato e felice. Per cui, tutti noi troviamo modi diversi per lenire le nostre sensazioni. Alcune persone fanno scorpacciate di serie TV invece di dormire quanto dovrebbero. Altre strategie di reazione possono includere fumare, bere, giocare d’azzardo o fare acquisti.

Alcune persone usano il cibo per affrontare situazioni difficili e lenire le sensazioni che avvertono quando tutto il resto va male. Questo potrebbe essere efficace nel breve termine, ma col tempo può diventare di per sé una sfida.

Gli psicologi definiscono questo comportamento alimentazione emotiva. Tutti noi lo facciamo a volte:  alcuni di noi più degli altri. Anche fattori come stress, depressione e ansia svolgono un ruolo. Allo stesso modo possono influire eventi significativi come mettere su famiglia, cambiare lavoro o trasferirsi in un’altra casa. O anche eventi nella nostra infanzia come traumi infantili.

Affrontare traumi e dolore

Questa è stata la realtà con cui ha dovuto fare i conti Vicki Mooney, che si è data al cibo per superare gli abusi subiti dal padre durante l’adolescenza. All’età di 28 anni pesava 180 chilogrammi.

“Per affrontare il trauma mi mangiavo una barretta di cioccolato. Andavo in camera e anche se avvertivo quelle emozioni, sensazioni e sofferenze, mi mangiavo la mia barretta di cioccolato e mi sentivo un po’ meglio”, afferma.

L’alimentazione emotiva può avere molte cause. Per alcuni, come Vicki, dipende da forti traumi emotivi e sofferenze. Ma non è facile per tutti attribuire un’esatta causa o evento alla propria alimentazione emotiva. Per alcune persone, lo stress può essere una delle cause.

Il circolo vizioso dell’alimentazione emotiva

Una volta instauratasi l’abitudine, spesso questa può assumere una vita propria. Molte persone dedite all’alimentazione emotiva affermano che ci si sente come in preda a una qualsiasi altra dipendenza, come per esempio il fumo.

Questo può creare un ciclo vizioso. Si inizia mangiando per alleviare le emozioni, il che porta a un sollievo temporaneo. Ma dopo ci si sente in colpa per aver mangiato troppo, riavviando così il circolo.

“Per affrontare il trauma mi mangiavo una barretta di cioccolato e mi sentivo un po’ meglio”.

-Vicki Mooney

Il circolo è alimentato anche dalle esperienze negative che sono comuni alle persone che soffrono di obesità. Le persone affette da obesità spesso si sentono rifiutate dalla società o ritengono di non ricevere il supporto o la comprensione di cui hanno bisogno dalla loro famiglia, dagli amici o dai medici.

Trova il supporto di cui hai bisogno

Pertanto, potrebbe essere rassicurante sapere che apportare anche piccole modifiche al modo in cui viviamo e pensiamo può avere un enorme impatto positivo sul nostro benessere mentale. A volte abbiamo bisogno del punto di vista di qualcun altro per riuscire a capire quali modifiche apportare e come farlo. Questa persona può essere un amico, un familiare o uno psicologo.

Un punto di partenza consiste nel valutare la fonte delle nostre emozioni negative. A volte, un primo passo importante può essere semplicemente scoprire di quali emozioni si tratta. Uno psicologo può essere di aiuto in questo percorso.

"Fortunatamente, anche piccoli cambiamenti nel modo in cui viviamo e pensiamo possono avere un enorme impatto positivo sul nostro benessere mentale."

-Forman E & Butryn M. Effective Weight Loss: An Acceptance-Based Behavioral Approach - Treatments That Work.

Un altro approccio consiste nel cambiare il modo in cui rispondiamo ai nostri sentimenti. In questo caso, si è rivelata efficace la terapia comportamentale, che aiuta a comprendere e modificare il proprio modo di pensare, mangiare e fare attività fisica.

Se non si è sicuri di dove trovare aiuto o a chi rivolgersi, un ottimo inizio è contattare il proprio medico specialista o altri operatori sanitari di fiducia.

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