La mancanza di sonno di qualità influisce non soltanto sull’umore, ma
può anche alterare l’equilibrio degli ormoni nel nostro corpo, e
l’equilibrio ormonale riveste un ruolo importante nella gestione
dell’appetito e del peso. Un sonno di buona qualità può fare una
grande differenza nell’affrontare l’obesità.
Hai problemi ad addormentarti di notte? Ti svegli di frequente
durante il riposo e al mattino spesso con una sensazione di
spossatezza? La mancanza di sonno influisce non soltanto sull’umore,
ma può anche alterare l’equilibrio degli ormoni nel nostro corpo, e
l’equilibrio ormonale riveste un ruolo importante nella gestione
dell’appetito e del peso. Un sonno di buona qualità, insomma, può fare
una grande differenza nell’affrontare l’obesità.
La sindrome delle apnee ostruttive del sonno
Sappiamo tutti quanto sia difficile affrontare la giornata dopo una
notte passata in bianco, o quanto possa essere frustrante andare a
letto per poi restare a fissare per ore il soffitto, senza riuscire ad
addormentarsi. Che si tratti di non dormire abbastanza, di svegliarsi
spesso durante il sonno o di avere difficoltà ad addormentarsi, ci
sono molti e diversi motivi per cui le persone dicono di non essere
soddisfatte della qualità del loro sonno. In particolare, vive grandi
disagi chi è affetto dalla sindrome delle apnee ostruttive del sonno,
una patologia molto diffusa che implica ripetute interruzioni
dell’attività respiratoria durante il riposo notturno.
Le apnee ostruttive del sonno sono causa di un risveglio frequente
nell’arco della notte, episodi di brevissima durata, solo 2 o 3
secondi, ma che, ripetuti molte volte nel corso delle 7-9 ore del
riposo notturno, possono avere conseguenze importanti sulla qualità
del sonno in generale: spesso al risveglio non ci ricordiamo neanche
di queste interruzioni, ma il nostro organismo non le dimentica, e si
risveglia affaticato e privo delle energie che il giusto riposo
dovrebbe procurare.
Cali improvvisi dei livelli di ossigeno nel sangue -proprio quelli
che si verificano durante l’apnea notturna- aumentano la pressione
sanguigna e mettono sotto sforzo il sistema cardiovascolare,
aumentando così il rischio di sviluppare problemi cardiaci, come, per
esempio, ipertensione e insufficienza cardiaca, cause di possibili e
pericolosi ictus. Ma la sindrome delle apnee ostruttive del sonno è
legata anche a obesità e sovrappeso: lo rivelano le linee guida che
suggeriscono di misurare la circonferenza del collo per valutare il
rischio di incorrere nelle apnee ostruttive: se supera i 41 cm nelle
donne e i 43 cm negli uomini, allora possiamo avere un rischio
ulteriormente aumentato di avere questo problema e, di conseguenza, un
sonno di scarsa qualità. Questo perché un eccesso di grasso nella zona
del collo può contribuire all’affollamento e al restringimento del
tubo respiratorio, rendendo molto più probabile l’ostruzione oppure il
blocco delle vie aeree durante il sonno. Il suggerimento, se si
pensa di poter soffrire della sindrome delle apnee ostruttive del
sonno, è rivolgersi al medico, che saprà valutare il problema ed
eventualmente avviarci a un percorso di indagini più approfondite. Per
chi, invece, esclude di averlo, ma comunque fatica a ottenere un sonno
ristoratore, ecco qualche consiglio pratico per provare a migliorare
la situazione.
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Le ore necessarie per garantire a corpo e mente la giusta ricarica
variano da 7 a 9 ore di sonno ininterrotto a notte e un sonno
riposante è favorito da piccole, ma quotidiane abitudini e da sani
stili di vita.
Teniamo presente che le ore necessarie per garantire a corpo e mente
la giusta ricarica variano da 7 a 9 ore di sonno ininterrotto e che un
sonno riposante è favorito innanzitutto da piccole, ma quotidiane
abitudini. La prima è adottare un ritmo sonno-veglia il più possibile
costante nel corso delle settimane: alzarsi sempre alla stessa ora la
mattina e cercare di coricarsi alla sera intorno a un orario
definitivo. Anche brevi sonnellini di 20-30 minuti durante l’arco
della giornata possono aiutare a migliorare il tono dell’umore, la
concentrazione e le prestazioni fisiche. Ma attenzione a non sforare
la mezz’ora: il sonnellino non può compensare la mancanza di sonno
notturno e non deve prolungarsi troppo a lungo proprio per non
compromettere il riposo più consistente e rigenerante, che è quello
che si verifica durante la notte. Se le difficoltà riguardano la
fase di addormentamento, si può provare a bere un bicchiere di latte
caldo oppure una tisana, così da favorire l’assopimento prima di
andare a letto, evitando, invece, di ingerire alla sera bevande
contenenti caffeina, come caffè, tè e note bevande zuccherate. Vanno
evitati anche i pasti in orario troppo tardo e tutti quei cibi che
allontanano la sonnolenza come, per esempio, il cioccolato fondente e
le bevande alcoliche. Allo stesso modo sconsigliamo di praticare
attività fisica nelle ore immediatamente precedenti al riposo notturno
e di allontanare i pensieri negativi che ci procurano disagio, ansia e preoccupazione.
Via libera, invece, alla lettura di un buon libro o a un po’ di
musica prima di andare a letto, per distrarre e rilassare la mente.
Utili possono risultare anche semplici esercizi di respirazione e
rilassamento, per esempio lievi stiramenti per aiutare a distendere i
muscoli, oppure un bel bagno caldo, per allontanare stress e tensioni
accumulate nel corso della giornata. E ricordiamo di spegnere il
cellulare o il computer un'ora prima circa dell'ora in cui si va a
letto, in modo tale da evitare l'esposizione alla luce artificiale che
i device emettono, che può generare alterazione del ritmo sonno-veglia.
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La camera da letto deve essere confortevole, silenziosa, buia e
ordinata. Via cellulari e altri device dal comodino, perché mantengono
acceso il cervello e la luce blu che emettono allontana il sonno.
Anche il luogo in cui riposiamo riveste una grande importanza sulla
qualità del sonno: una camera da letto troppo calda, per esempio, non
va bene, così come un ambiente con troppa confusione e disordine,
rumoroso o con troppa luce. La camera da letto dovrebbe essere
accogliente e confortevole, buia a sufficienza e il più possibile
silenziosa. Cellulari, tablet, device e altre distrazioni che mettono
in allerta il cervello e i sensi dovrebbero restare fuori dalla porta
perché la luce blu che emettono i loro schermi rende più difficoltoso addormentarsi.
E se proprio non riesco ad addormentarmi?
Se entro 15-20 minuti dal momento in cui ti sei coricato ancora non
riesci a cadere tra le braccia di Morfeo, allora meglio provare ad
alzarsi, fare 4 passi e qualcosa che possa calmare e rilassare la
mente, oppure restare a letto, prendere in mano un libro e leggere
fino a quando non avverti arrivare stanchezza. Essere
fisicamente attivi durante la giornata aiuta a prendere sonno alla
sera. Bastano delle brevi passeggiate quotidiane o qualche piano di
scale in salita e in discesa, ma se nonostante l’attività motoria e le
sane abitudini adottate quotidianamente hai ancora problemi ad
addormentarti, non esitare a chiedere aiuto: il tuo medico può
sicuramente aiutarti a trovare una strategia adatta a te. Alcuni
strumenti utili includono, per esempio, la compilazione di un “diario
del sonno”, ideato per fornire una registrazione dell’esperienza
riguardo al sonno e all’utilizzo di farmaci o altri rimedi per
favorirlo, oppure l’uso di applicazioni progettate per monitorare il
ritmo del riposo notturno o l’ascolto di suoni che favoriscono il
sonno oppure, ancora, app di meditazione. Monitorare il sonno e le
attività durante il giorno può aiutare a capire che cosa ci impedisce
il riposo ristoratore di cui abbiamo bisogno. Parlarne poi con il
medico che ci ha in cura è la strategia migliore per mettere in atto
tutte le possibili soluzioni per risolvere il problema in via definitiva.
Le app sono come assistenti personali che supportano la nostra memoria e
ci vengono incontro nell'organizzazione dei vari impegni. Tra queste, è
in aumento l'utilizzo delle app dietetiche, da semplici diari che
permettono di tenere conto degli alimenti e delle calorie ingerite, fino
a veri e propri consiglieri alimentari, da utilizzare, però, sempre con cautela.
La perdita del peso non è un traguardo definitivo. Molte persone vanno
incontro a successivi aumenti e nuove perdite di peso (la cosiddetta
sindrome da yo-yo).
Moderazione e varietà: sono queste le parole chiave che non dovrebbero
mai mancare in una dieta corretta, le privazioni, infatti, non sono mai consigliate.
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