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Psychology   Stile di vita | 3 min. tempo di lettura

Voltiamo pagina: che il lockdown ci insegni a eliminare i pregiudizi sul peso

Nel 2020 abbiamo tutti avuto la possibilità di sperimentare il distanziamento sociale. L’abbiamo messo in pratica, giorno dopo giorno, per molti mesi consecutivi. Non è stato divertente. Alcune persone hanno iniziato a soffrire di claustrofobia. Il distanziamento sociale non è una novità per tutti. Le persone affette da obesità ne sono già esperte a tutti gli effetti. Man mano che ci riprendiamo come società, mi chiedo se possiamo far sì che il mondo sia un posto migliore per tutti.

Vengo dal Canada, un luogo generalmente sicuro e cordiale. Per essere più preciso, vengo dal Canada orientale, che è noto per essere molto cordiale anche secondo gli standard canadesi. Eppure da marzo abbiamo avuto la sensazione di non poterci fidare dei nostri vicini; quando incontriamo qualcuno al supermercato che cammina nel nostro stesso corridoio siamo sospettosi e ci sentiamo minacciati.
                    
Chi non aveva mai conosciuto l’isolamento sociale e una costante percezione di minaccia non vede l’ora di tornare alla normalità. Peccato solo che non c’è niente di normale a cui tornare! Pensiamo quindi a come potrebbe essere una nuova normalità. È possibile immaginarsela migliore di quella vecchia?

Michael Vallis giving a speech.

“È possibile immaginarsi una nuova normalità migliore di quella vecchia?”

-Dr. Michael Vallis

Le persone affette da obesità sono, a tutti gli effetti, esperte di isolamento sociale. Il pregiudizio e lo stigma nei confronti dell’obesità sono tali che coloro che ne sono affetti non si sentono al sicuro quando sono con altre persone. Hanno escogitato dei modi per evitare i luoghi in cui la probabilità di pregiudizi è elevata.
                    
Fanno la spesa la sera tardi per evitare che qualcuno critichi ciò che hanno messo nel carrello, ordinano vestiti online per non provare gli indumenti in pubblico, guardano Netflix per evitare l’imbarazzo delle sedute fisse al cinema. Devo continuare?
                    
La percezione della minaccia produce naturalmente il sentimento dell’ansia. È il modo in cui il cervello lotta per la sopravvivenza. Le minacce devono essere affrontate prima che causino danni. Gli esseri umani sono esseri sociali, quindi la nostra risposta al pericolo sociale (umiliazioni, critiche) è uguale a quella al pericolo fisico.

“Gli esseri umani sono esseri sociali, quindi la nostra risposta al pericolo sociale (umiliazioni, critiche) è uguale a quella al pericolo fisico. L’esperienza di essere affetti da obesità in un mondo pieno di pregiudizi è simile a quella di convivere con il rischio di infezione da COVID-19”.

-Dr. Michael Vallis

In questo modo, l’esperienza di essere affetti da obesità in un mondo pieno di pregiudizi è simile a quella di convivere con il rischio di infezione da COVID-19. Forse, e dico forse, per una nuova normalità migliore possiamo creare un parallelismo tra l’isolamento sociale durante il COVID-19 e quello indotto dalla minaccia del pregiudizio.

Una conseguenza spiacevole del nostro istinto di sopravvivenza sociale è che diamo la preferenza alle persone che sono come noi. E se qualcosa va storto in una relazione, è facile attribuirne la colpa alle differenze tra gli individui.

Si inizia a notare che in alcune circostanze le persone di origine asiatica sono vittime di pregiudizi a causa del COVID-19. Sapevate che l’influenza spagnola non è iniziata in Spagna? Si chiama spagnola perché la Spagna fu il primo Paese ad ammetterne l’esistenza. Com’è facile creare pregiudizi.

“Una conseguenza spiacevole del nostro istinto di sopravvivenza sociale è che diamo la preferenza alle persone che sono come noi”

-Dr. Michael Vallis

Il pregiudizio trae origine dagli aspetti istintivi del funzionamento umano. Tuttavia, con l’evoluzione dell’umanità come specie, siamo andati oltre l’istinto per sviluppare anche funzioni intellettive e morali.
                    
In effetti, il cervello è un organo evolutivo. Quello che intendo dire è che, man mano che nuove strutture cerebrali si sono sviluppate nel corso dell’evoluzione, le vecchie strutture cerebrali non hanno smesso di funzionare. Le nuove funzioni si aggiungono ai sistemi precedenti.
                    
Quando si tratta di psicologia, questo è un aspetto importante. Significa che abbiamo due sistemi psicologici in funzione. Le funzioni cerebrali primitive, istintive e originali si trovano nel mesencefalo. Si tratta principalmente di un sistema impulsivo ed emotivo (“Voglio tutto e lo voglio ora”). Nella corteccia prefrontale (la superficie del cervello appena dietro la fronte) risiede il sistema delle funzioni esecutive. Si tratta del sistema logico e intellettuale in grado di risolvere i problemi, produrre il pensiero riflessivo e ritardare la gratificazione.

“Il pregiudizio trae origine dagli aspetti istintivi del funzionamento umano. Abbiamo due sistemi psicologici in funzione. Per la maggior parte del tempo c’è tensione tra questi due sistemi”.

-Dr. Michael Vallis

Per la maggior parte del tempo c’è tensione tra questi due sistemi. Cosa voglio fare? Cosa dovrei fare? Spesso le risposte a queste domande non sono le stesse. Il sistema basato sulle emozioni vuole una gratificazione immediata e pensa automaticamente (come nel caso di: “è come me – bene, non è come me – male”). Il sistema logico si rifa ai principi e ai valori (come nel caso di: “mai giudicare un libro dalla copertina, siamo tutti uguali in quanto esseri umani”).
                    
L’isolamento sociale sarà temporaneo, infatti stiamo iniziando a uscire dalle nostre case. Man mano che ci riprendiamo, mi chiedo se possiamo far sì che il mondo sia un posto migliore. Il pregiudizio è un problema che possiamo affrontare. Il pregiudizio nei confronti delle persone di origine asiatica è ingiustificato, le vite dei neri contano davvero e il pregiudizio nei confronti di coloro che vivono in corpi più grandi è ugualmente ingiustificato.
                    
Come psicologo, a volte incoraggio le persone a cambiare le circostanze insieme al loro comportamento. Ad esempio, immaginate un fumatore che sta per cambiare lavoro. Potrei avanzare l’ipotesi, se la persona è intenzionata a smettere di fumare, di utilizzare il nuovo lavoro per aiutarla. Ovvero potrebbe recarsi al nuovo lavoro e presentarsi come non fumatore. Potrebbe dire ai nuovi colleghi che non è un fumatore e comportarsi come tale.

"Man mano che ci riprendiamo, mi chiedo se possiamo far sì che il mondo sia un posto migliore. Il pregiudizio è un problema che possiamo affrontare"

-Dr. Michael Vallis

Questo metodo aiuta il fumatore perché gli consente di creare nuove abitudini e cambia il modo in cui gli altri lo percepiscono. Il COVID-19 potrebbe avere la funzione del nuovo lavoro nell’esempio. Possiamo riprenderci come società comportandoci come se fossimo in un mondo nuovo. É molto importante in questo momento. Essere asiatici non significa aver causato il COVID-19, essere neri non significa dover subire un trattamento diverso e vivere in un corpo più grosso non è un segno di debolezza.

Avvertenza:[1][2]le opinioni e i punti di vista espressi in questo blog sono quelli dell'autore e non riflettono necessariamente la politica ufficiale o la posizione di qualsiasi altra agenzia, organizzazione, datore di lavoro o azienda[3]

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