Se paragonassimo la lotta contro i chili di troppo a una gara
sportiva, il dimagrimento sarebbe lo sprint iniziale: una corsa di
breve distanza, seppur a ostacoli. Il mantenimento, invece, sarebbe
più simile a una maratona, un percorso più lungo ma altrettanto
impegnativo, che, rispetto alle gare di velocità, comporta una visione
di lungo periodo e un allenamento specifico e costante.
Le persone con obesità sanno bene che la lotta ai chili di troppo è
un percorso duro e complesso, che richiede tempo, costanza e pazienza.
Non solo, infatti, devono affrontare le tante difficoltà legate alla
perdita del peso, ma a queste si aggiungono quelle relative al
mantenimento della nuova condizione conquistata con tanti sacrifici e fatica.
Il mantenimento del peso dopo un dimagrimento è di
fondamentale importanza per conservare anche i tanti benefici per la
salute ottenuti con la perdita di chili di troppo, dalla riduzione dei
rischi cardiovascolare e metabolico ai valori ematici come colesterolo
Ldl e trigliceridi. Ma è un processo attivo, a cui vanno dedicate
attenzioni costanti, proprio come avviene per la perdita di peso,
anche affidandosi al supporto degli specialisti per essere seguiti
passo dopo passo.
Mantenere il peso raggiunto, è, quindi, una fase
importantissima del percorso di dimagrimento. Questo obiettivo,
anche se non è accompagnato da un traguardo preciso, e possa quindi
dare luogo a più frequenti “distrazioni”, richiede invece di rimanere
focalizzati e vigili, al fine di non vanificare gli sforzi
precedentemente affrontati.
Da tenere sotto controllo, prima di tutto, è lo stile di
vita. Fondamentale nella perdita di peso, lo stile di vita gioca
un ruolo cruciale anche nel mantenimento. Un’analisi svolta su un
campione di persone iscritte al Registro Nazionale del controllo del
peso statunitense, per esempio, ha evidenziato alcune buone abitudini
comuni in chi ha perso in media 30 kg, riuscendo a mantenere il peso
per almeno 5 anni e mezzo: fare colazione tutti i giorni, svolgere
regolarmente attività fisica (in media 1 ora al giorno, soprattutto di
camminata), seguire - naturalmente - una dieta a ridotto apporto di
grassi e calorie, limitare il consumo di bevande zuccherate, auto
monitorare il proprio apporto alimentare e trascorrere poco tempo
(meno di 10 ore alla settimana) davanti alla televisione.
A volte, però, dieta e attività fisica, seppure accompagnate da una
volontà di ferro, possono non bastare. Quando si perde peso, a un
nuovo incremento del peso corporeo possono contribuire fattori
genetici che innescano nell’organismo meccanismi compensatori che
“lavorano” per riportare la persona al peso corporeo originale,
aumentando lo stimolo della fame, modificando i livelli degli ormoni
legati all’appetito e favorendo un accumulo di energia. Opporsi a
questi adattamenti fisiologici può essere difficile. Per questo è
importante non affrontare tutto da soli, ma affidarsi allo
specialista che valuterà anche l’opportunità di prescrivere
eventuali terapie di supporto, come la terapia farmacologica, che può
rivelarsi un valido alleato in un percorso a lungo termine di
mantenimento del peso.
Mantenere il peso faticosamente raggiunto è una sfida quotidiana,
un processo attivo che richiede attenzioni costanti e che risulta
più facile se affrontato con il supporto degli specialisti.